mercoledì 11 maggio 2011

CHE POLITICA E'?


Da anni mi impegno per la vita politica di Resia, sin da giovane mi sono interessato di pubblica amministrazione. Credo fermamente che questo impegno e questa passione dovrebbero essere utili al fine di rendere un servizio ai cittadini, ai nostri compaesani, per costruire un oggi ed un futuro migliore per tutti, più ricco di opportunità. Faccio politica perché mi interessa, non perché voglio apparire. Vorrei che la politica resiana producesse progetti, attività ed opportunità per chi vive a Resia ed anche per chi ci apprezza da fuori. Purtroppo, noto, sempre più spesso, che sia a livello locale che a livello nazionale, in molti si occupano di politica senza avere questo spirito. Questa è la politica dell’apparire, avere poche idee e anche molto confuse e non costruire nulla di concreto.
Anche a Resia negli ultimi anni, purtroppo, c’è poco di concreto. Non ci sono progetti precisi per il futuro della nostra valle, si affrontano i problemi giorno per giorno: si spala la neve, si asfalta qualche metro di strada quando si può … ma, a mio avviso, non ci si occupa di pianificare realmente il futuro della nostra valle proponendo delle soluzioni ai problemi che opprimono Resia.
Siamo sempre di meno, gli abitanti sono in netto calo. Il problema è sotto gli occhi di tutti ma non ci sono reali proposte per risolvere questa questione. Di recente abbiamo letto su un quotidiano le ultime proposte del Sindaco in fatto di accoglienza di profughi, certamente tante belle parole ma mi chiedo da chi siano condivise. C’è un progetto di accoglienza reale? E se si, dobbiamo averne notizia da un giornale? Cosa ne pensano gli Assessori ed i Consiglieri di maggioranza? Il Sindaco si è chiesto cosa ne pensano i cittadini? Poi c’è il problema della mancanza cronica di lavoro e di servizi per le persone e le famiglie. Recentemente, il 17 marzo 2011 in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni di Unità d’Italia, organizzati dal Comune di Resia, alcuni giovani del Liceo “Magrini” di Gemona del Friuli hanno presentato il risultato di un loro lavoro di gruppo dal titolo “My featured space” svolto insieme a loro colleghi austriaci e sloveni. I ragazzi hanno posto dei quesiti interessanti, hanno parlato di problemi reali, hanno chiesto agli adulti di intervenire, ma terminata la presentazione, durante la mezz’ora dedicata al dibattito pubblico, nessuno è stato in grado di rispondere a questi giovani che hanno centrato il bersaglio: i nostri problemi sono questi, la politica deve risolverli! Totale silenzio anche sulla stampa locale. E’ stata una bella lezione per tutti noi che spesso ci perdiamo dietro a falsi problemi ed evitiamo di affrontare le questioni più evidenti.
Ho saputo con piacere dell’interesse da parte dell’Amministrazione Comunale di tutelare la danza, il canto e la musica della valle. C’è stato anche un convegno riguardo a questo argomento. Bella iniziativa, peccato però che se non interveniamo concretamente dando opportunità alle famiglie ed alle giovani coppie nel giro di qualche decennio tuteleremo una danza in una valle disabitata. Delle scuole e della privatizzazione dell’acqua abbiamo già parlato nei numeri precedenti e non mi pare che ci siano stati grossi sviluppi da segnalare. Io sogno ancora una politica più a misura d’uomo, una politica delle cose concrete, dei progetti realizzabili.
Concludo dicendo che è arrivato il tempo di fermarsi e ragionare tutti insieme attorno ad un tavolo, lasciando da parte particolarismi ed ideologie per parlare una volta tanto di: giovani, futuro ed opportunità.

Michele Di Floriano
UN FUTURO PER RESIA

FOTO: archivio fotografico UN FUTURO PER RESIA

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