lunedì 31 agosto 2009

MINORANZA SLOVENA A GNIVA

La Giunta regionale ha approvato giovedì 6 agosto 2009 i programmi diretti allo sviluppo sociale, economico ed ambientale dei territori dei comuni della provincia di Udine nei quali è insediata la minoranza linguistica slovena. L’importo complessivo dei programmi ammonta a euro 1.549.370 euro. Ovviamente anche il Comune di Resia beneficerà di tali iniziative. Ecco, nel dettaglio, le informazioni sulle cifre e le attività previste. I programmi finanziati sul territorio di competenza della Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale riguardano: iniziative a carattere turistico e culturale (106.000 euro da dividere tra i progetti presentati dalle amministrazioni e dalle associazioni culturali e ricreative dei Comuni di Malborghetto-Valbruna, Resia e Tarvisio), aiuti a sostegno degli investimenti delle piccole e medie imprese che esercitano attività produttive nei comuni di Malborghetto-Valbruna, Resia e Tarvisio per un totale di 200 mila euro (chissà quanti nuovi scavatori vedremo a Resia!), la sistemazione delle casermette dei Corpi Pompieri Volontari del Comune di Malborghetto-Valbruna (€ 60.000) e a Resia l’asfaltatura del tratto di strada comunale della frazione di Gniva (per circa 80.000 euro). Anche la Comunità montana del Torre, Natisone e Collio ha presentato dei progetti da realizzare nel triennio 2009-2011 che sono stati finanziati. Si tratta della realizzazione di un centro culturale per la minoranza slovena a San Pietro al Natisone (costo del progetto 400.000 euro), contributi alle PMI per iniziative produttive nei settori commerciale e turistico per un totale di circa 300.000 euro ed per interventi architettonici ed infrastrutturali di valorizzazione del territorio, dell'ambiente e della vita associata per i restanti 330.000 euro. Avanti con la minoranza slovena!

martedì 25 agosto 2009

PULIAMO IL MONDO 25, 26, 27.09.2009

PULIAMO IL MONDO è l'edizione italiana di “Clean Up the World”, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Dal 1993, Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia ed è presente su tutto il territorio nazionale grazie all'instancabile lavoro di oltre 1000 gruppi di "volontari dell'ambiente", che organizzano l'iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, comitati e amministrazioni cittadine.
Puliamo il Mondo è un'iniziativa di cura e di pulizia, un'azione allo stesso tempo concreta e simbolica per chiedere città più pulite e vivibili. La prossima edizione di PULIAMO IL MONDO si terrà nei giorni 25, 26 e 27 settembre 2009. I comuni della provincia di Udine che aderiscono all’iniziativa sono: Buia, Codroipo, Sedegliano, Torviscosa e Udine.
Puliamo il Mondo 2008: un grande successo
Nel 2008, alla quindicesima edizione di PULIAMO IL MONDO, hanno aderito 1.800 comuni e circa 500.000 volontari – tra famiglie e associazioni, insegnanti e studenti - che si sono rimboccati le maniche per ripulire 5.000 aree da rifiuti abbandonati. Ancora una volta è stata l’occasione per ribadire come, attraverso la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, questi ultimi possano trasformarsi in risorse utili per la nostra economia e il nostro ambiente.
Le origini: Clean up the World
PULIAMO IL MONDO è conosciuta a livello internazionale come “Clean Up the World”, una delle maggiori campagne di volontariato ambientale nel mondo. Con questa iniziativa vengono liberate dai rifiuti e dall'incuria i parchi, i giardini, le strade, le piazze, i fiumi e le spiagge di molte città del mondo.
La campagna ha avuto origine dalla collaborazione tra Clean Up Australia e l'UNEP (United Nations Enviroment Programme), legate dal comune obiettivo di estendere su scala globale quanto proposto dall'iniziativa Clean Up Sydney Harbour Day, realizzata in Australia nel 1989.
Clean Up Sydney Harbour Day e, successivamente, Clean Up Australia sono stati ideati dal costruttore e velista australiano Ian Kiernan. Nel 1987 Ian Kiernan, navigando attraverso gli oceani con la sua barca a vela, fu impressionato e disgustato dall'enorme quantità di rifiuti che incontrava ovunque andasse, anche nelle aree più incontaminate come il Mar dei Sargassi nei Caraibi.
Nel 1990, sull'onda di quello che fu un grande successo, venne mobilitata l'intera nazione, nella prima giornata di Clean Up Australia, che registrò una partecipazione di oltre 300.000 volontari. Nel 1993, Clean Up Australia coinvolse altri paesi nella sua campagna di impegno per la tutela dell'ambiente, dando vita alla prima edizione di Clean Up the World.
INFO E LOGO TRATTI DAL SITO: http://www.puliamoilmondo.it/2009/

giovedì 13 agosto 2009

COME DIO COMANDA


In aprile mia nipote ha compiuto cinque anni. A casa dei nonni è stata organizzata una bella festa in giardino, con tutto quello che non deve mai mancare in questi casi: amici, cose buone da mangiare e i regali.
Qualche giorno dopo la festa, mia nipote (che è molto gatta per certe cose) voleva assolutamente avere un peluche nuovo. Era con mia mamma che ha cercato un po' di opporsi, considerato il gran numero di giochi nuovi ricevuti al compleanno. Giulia sottolinea che in fondo solo il nonno le ha fatto un regalo, Paola ribatte che lei ha oganizzato la festa, Giulia chiude dicendo che le feste non si regalano, si fanno e basta.
Tutto questo è abbastanza per decretare l'adozione dell'ennesimo peluche di pastore tedesco di Giulia. Oddio, non ci vuole molto ad incastrare i nonni... ad ogni modo è un episodio che mi piace ricordare. Mi è tornato in mente ieri sera mentre guardavo il TG2. La notizia non è riportata nei quotidiani nazionali stamattina ma l'ho trovata qua (e ne ho usato la foto)
Cosa succede nel comune di Maschito (Pz), neppure 2.000 abitanti, 600 m.s.l.m., minoranza albanese?
Succede che alla festa di Sant'Elia, patrono del paese, si era soliti seguire la tradizione... che voleva che la statua del santo sfilasse per il paese e i credenti lasciassero le proprie donazioni (in soldi) al santo. In più, veniva organizzata un'asta per avere il diritto di trasportare il santo in processione.
A Maschito c'è poca gente, e in Italia ci son pochi preti - direi che è un dato noto. La situazione è tale che il servizio della messa viene celebrata dal Vescovo (questo lo diceva il TG2, l'articolo parla solo del prelato in visita alla parrocchia), non essendoci un parroco fisso.
Le alte sfere ecclesiali hanno proposto che la tradizionale raccolta di fondi (sia al passaggio del santo, sia per l'asta del trasporto) venissero annullate, in quanto necessaria una purificazione della processione da questo retaggio "pagano".
Il comitato organizzatore però, al giorno della festa, non si è lasciato intimorire e il Santo se l'è portato in giro come tradizione comanda.
Il vescovo non l'ha presa bene, è rimasto in chiesa e ha bandito tutte le celebrazioni religiose (sante messe, battesimi e matrimoni), dicendosi disponibile a officiare solo funerali e estreme unzioni, seguito da un ristretto numero di fedeli.
Gli "altri" invece hanno fatto quello che da sempre avevano fatto in paese.
Le due "parti " ora non si parlano e aspettano che sia qualcunaltro a fare la prima mossa... o a scagliare la prima pietra.

Allora, tutto questo ha senso?
A mille km di distanza guardo a questo paese e a questa storia e penso che non sia possibile, è un'assurdità!... Poi penso a Resia e vedo anch'io le assurdità di una piccola comunità che si ritrova a controbattere su temi che magari a mille km di distanza sembrano un'altra piccola assurdità.
Poi penso ad un'altra cosa... alle feste che hanno più di centinaia di anni e mi domando che rispetto ne abbiamo. Che diritto abbiamo a cambiare "destinazione d'uso" ad una festa che abbiamo ricevuto in eredità?
Come al solito, invito ad una riflessione in merito (!) e auguro a tutti una felice Šmarna Miša.

mercoledì 12 agosto 2009

SEMPRE MENO

E’ stato diffuso nelle ultime settimane il testo pubblicato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia “2009 Regione in cifre”. La pubblicazione fornisce dati statistici ed altre informazioni molto interessanti circa diverse tematiche relative alla vita della nostra regione. I temi principali sono: autonomie locali, territorio e popolazione, ambiente, trasporti, edilizia e opere pubbliche, settori produttivi e lavoro, credito, contabilità economica e finanza regionale, settori sociali, cultura e comunità linguistiche, giustizia e infine strategia di Lisbona. Il testo riporta i dati relativi a tutti i Comuni delle quattro province della regione.
L’occhio cade subito a pagina 29 sulla tabella dedicata a “FVG POPOLAZIONE RESIDENTE E SUPERFICIE PER COMUNE – Situazione al 31.12.2008”.
Purtroppo, ecco che il dato di Resia riporta un segno meno: - 2,3 %. Un dato negativo che si ripete ormai ogni anno. I residenti a Resia al 31.12.2007 erano in totale 1175, al 31.12.2008 erano 1148, meno 27 unità. Non serve ricordare che, se il trend negativo dovesse continuare, cosa purtroppo alquanto probabile, nel giro di 3 o 4 anni il nostro Comune si ritroverà ad amministrare un territorio abitato da meno di 1000 persone. Anche i Comuni a noi vicini riportano il segno meno, Resia però ha la percentuale di calo più alta: Resiutta si ferma al – 1,2%; Moggio Udinese al – 1,6%; Chiusaforte al – 1,3%; Lusevera al – 0,5% e infine Venzone – 0,8%.
E’ ormai evidente e chiaro a tutti che la montagna friulana si trova in forte sofferenza demografica, si rendono assolutamente necessari interventi di rilievo che possano far fronte alla questione. Lavoro femminile, lotta al precariato femminile, asili nido pubblici, stabilità dell’offerta scolastica, baby sitter comunali, alloggi comunali per giovani coppie, mutui agevolati, bonus bebè, adeguamento dei prezzi degli articoli per l’infanzia… tutte queste iniziative, già attuate con successo negli stati vicini, potrebbero concorrere concretamente alla risoluzione del problema. Ciò che manca è una efficace programmazione nel settore delle politiche della famiglia, si discute molto di calo demografico ma la questione non viene mai concretamente affrontata se non con iniziative “spot” destinate ad una certa fascia di cittadini e limitate nel tempo.
La situazione in Comune di Resia rimane grave, nulla è stato fatto in questi ultimi 10 anni. Non si ricordano, infatti, iniziative volte al superamento dei numerosi disagi che i genitori sono costretti a superare. Tra il 1999 ed il 2000, la passata amministrazione Barbarino rifiutò anche un contributo regionale per la costruzione di un edificio da adibire ad asilo nido. Perché? “Perché tanto a Resia bambini non ce n’è!”. Certo, e se continuiamo con questa politica, stiamo sicuri che non ce ne saranno più! Niente baby sitter comunali, niente sezione primavera, niente adeguamento prezzi, nessuna attività indirizzata alle giovani madri, … Ovviamente il segno meno è dato dal saldo negativo tra le nascite ed i decessi più i cambi di residenza. Molti resiani sono costretti ad effettuare tali spostamenti di residenza per vari motivi, i più frequenti sono il lavoro e la 1^ casa. Si registra anche il curioso caso della “fuga dei residenti” notata subito dopo l’appuntamento elettorale …
Ora, archiviamo il passato e guardiamo al futuro. Pretendiamo la massima attenzione da parte dell’Amministrazione Chinese su questa questione. Solo programmando iniziative valide ed efficaci sarà possibile passare dal segno meno al segno più.
Attendiamo impazienti il Tagesmutter.

venerdì 7 agosto 2009

ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA...


Qualche anno fa ho fatto una delle vacanze più belle della mia vita. Era inizio dicembre, avevo appena passato la prima parte dell'esame di diritto privato (28 nel parziale, un successone!) e stavo per cominciare il mio consueto periodo di piccola renna di Babbo Natale al centro commerciale... Insomma, considerando che poi a febbraio c'era la seconda parte di diritto privato, era proprio il caso di fare un break.
Volo MyAir Venezia-Bucarest, una settimana lunga, ospite della mia compagna di facoltà che là stava facendo il suo Erasmus. Dopo qualche giorno nella capitale (davvero un impatto molto forte) abbiamo deciso di andare a fare un giro in montagna. Direzione Sibiu, 4 giorni in Transilvania. In treno ho assistito a delle scene che da sole meritavano l'intero viaggio, vecchiette che non avendo di che pagare il biglietto si sdebitavano con una manciata di nocciole, uomini invece cacciati (e calciati) giù dal treno con sberle degne di Bud Spencer (il controllore incuteva oggettivamente timore).

In Transilvania la gente gira con il carro trainato dai cavalli (non voglio generalizzare, ci sono anche le macchine!, ma di carri ce ne son molti), per arrivare alle case ai margini del bosco non ci sono strade e non ci sono pali della luce. Lungo tutto il viaggio bellissimi panorami di boschi di frassino e l'aria di un inverno ancora mite.
Brasov è sempre stata una città tedesca, le decorazioni natalizie che cominciavano a vendere non avevano niente da invidiare a quelle che compro al mercatino di Salisburgo. I Carpazi meridionali son detti anche Alpi transilvaniche... e sembrano proprio le sorelle delle nostre Giulie.

Insomma, io ho un ricordo bellissimo di questa vacanza e non perdo occasione (come potete ben leggere) di farne una super pubblicità.

Al viaggio di ritorno ho visto anche il lato B delle campagne tra la Transilvania e la capitale. La lettera B sta per buio. Un viaggio notturno, senza luce nello scompartimento e senza una sola luce fuori a segnare la presenza di una casa o di un paese. Niente.

E' stato un po' bello (però non troppo) rivivere questa esperienza a Prato questa settimana.
Nessuna luce a illuminare la piazza sconquassata, forse è anche in questo caso una mossa per il turismo estivo... Non vedere per non sapere.

giovedì 6 agosto 2009

JEZIKOVNI URAD

Riapre al pubblico lo sportello linguistico per la minoranza slovena del Comune di Resia. L’ufficio trova sede presso i locali dell’Archivio storico – Biblioteca e Museo dell’Arrotino a Stolvizza di Resia, è organizzato dal nostro Comune ed è finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con i fondi della legge 482/99 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”. Lo sportello, gestito dall’operatrice Elisa Bobaz, è aperto nei giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica durante tutto il periodo estivo. Le attività dell’ufficio per la minoranza linguistica slovena sono varie e hanno come scopo principale quello di agevolare gli uffici ed i cittadini nell’utilizzo della lingua ammessa a tutela, sia in forma orale che scritta. Allo sportello spetta il compito di promuovere la lingua d’ambiente di riferimento tramite tutta una serie di iniziative che possono spaziare dalla traduzione di atti pubblici alla realizzazione di brochure, dall’organizzazione di corsi di lingua e convegni alla programmazione in ambito di politiche linguistiche.
Per informazioni, traduzioni, materiale in lingua o altro ancora contattate lo Sportello linguistico per la minoranza slovena del Comune di Resia al numero 0433/53554 e-mail biblio-museo@libero.it oppure, per informazioni più dettagliate sul funzionamento degli sportelli ed i finanziamenti erogati, direttamente il Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all’estero della Regione FVG tel. 0432/503961 oppure 0432/502533
http://www.regione.fvg.it/rafvg/societaculturasport/areaArgomento.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/AT5/ARG3

Domanda: come mai l’attuale Amministrazione e l’attuale Sindaco, contrari all’imposizione della minoranza slovena a Resia, si prodigano per l’apertura a Stolvizza di uno SPORTELLO LINGUISTICO PER LA MINORANZA SLOVENA?
La popolazione è informata riguardo alle varie possibilità che lo sportello offre?
Attendiamo risposte.