mercoledì 20 ottobre 2010

ACQUA BENE COMUNE: FACCIAMO QUALCOSA!


Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Comunicato stampa Movimento “Aghe di Mont”

Nel corso dell’estate ha trovato ampio rilievo sulla stampa locale e non solo, il disappunto e la protesta nata in seguito all’arrivo delle esose bollette dell’acqua nelle case delle famiglie dei Comuni dell’Alto Friuli, bollette emesse dalla Società Carniacque S.p.a che gestisce il servizio idrico in tale territorio.

In quasi tutti i Comuni dell’Alto Friuli, cittadini singoli o gruppi di cittadini che si sono costituiti anche in Comitati, si sono resi conto che gli ultimi provvedimenti legislativi in materia di gestione del servizio idrico segnano una decisa affermazione della concezione liberistica e privatistica che considera l’acqua non più un bene comune privo di rilevanza economica, non più un diritto di tutti gli esseri umani ma un bisogno e come tale da affidare alle regole del mercato, nei confronti delle quali la montagna è oggettivamente perdente.

Tale concezione insieme al forte interesse delle grandi società per un business sicuro e senza rischi quale è il servizio idrico porteranno inevitabilmente, prima o poi, Carniacque Società per Azioni che oggi gestisce il servizio nei nostri comuni, e quindi anche gli stessi Comuni azionisti, nell’oceano aperto del mercato contribuendo a smantellare ulteriormente un altro pezzo della nostra montagna ed a disincentivare i residenti a rimanervi con esose bollette del servizio idrico.

Chi vive ancora in montagna sa forse meglio di altri che ci sono cose che non possono essere vendute per il semplice fatto che non hanno un prezzo visto il loro valore inestimabile, e l’acqua è una delle prime.

Da queste premesse la nascita di un movimento chiamato “Aghe di Mont” nel quale si identificano numerosi rappresentanti delle diverse Comunità e Comitati locali, da Socchieve a Resia, da Paluzza ad Ovaro, da Cercivento a Paularo, a Forni di Sotto; i cittadini della montagna chiedono di essere ascoltati dal Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, affinché la gestione del servizio idrico ritorni ai Comuni montani.

La protesta-proposta è contenuta in una lettera che verrà spedita direttamente al Presidente della nostra regione da parte di tutte le persone e le famiglie dei Comuni dell’Alto Friuli che vogliono far sentire la loro voce; le stesse famiglie si stanno unendo per la difesa e la tutela dell’acqua come bene primario e comune e per l’assunzione della responsabilità della sua gestione diretta partecipata e parsimoniosa, anche per mantenere e consolidare i valori tramandati da millenni, che rappresentano le fondamenta del loro vivere in montagna da cittadini liberi e responsabili.

Chi desidera ricevere il fac – simile della lettera da inviare al Presidente della Regione per sostenere le finalità del Movimento “Aghe di Mont” può contattare i suoi rappresentanti al seguente indirizzo e.mail: aghedimont@tiscali.it
Più lettere saranno inviate maggiore sarà il peso di questa iniziativa!

Su valori così importanti come quello dell’acqua è giusto che le persone possano esprimere la loro opinione e farsi parte attiva per scelte così importanti per il loro futuro.

L'immagine è tratta dal web

Movimento Aghe Di Mont

mercoledì 29 settembre 2010

IL PD SI INTERESSA ALLA "QUESTIONE RESIANA"


In seguito all'incontro tra autorevoli esponenti del Partito democratico, la minoranza consigliare ed alcuni cittadini di Resia tenutosi agli inizi del mese di settembre, l'onorevole Ivano Strizzolo, giovedì 16 settembre, ha presentato un'interrogazione parlamentare a risposta scritta, co-firmata dagli onorevoli Alessandro Maran ed Ettore Rosato del Partito Democratico ed indirizzata alla presidenza del Consiglio dei ministri ed al Ministero dell'Interno.
Nell'interrogazione i parlamentari del Friuli Venezia Giulia premettendo che «con il decreto del Presidente della Repubblica 12 settembre 2007 il comune di Resia è stato inserito nell'elenco dei territori di insediamento della minoranza slovena», in base alle procedure previste dalla legge n. 482/1999 sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche e dalla legge n. 38/2001 che contiene norme per la tutela della minoranza linguistica slovena nella regione Friuli Venezia Giulia», sostengono che «di conseguenza, vanno applicate al comune le disposizioni delle due leggi sopracitate, mentre ai cittadini del comune vanno garantiti i diritti individuali in esse previsti. Per adempiere alle disposizioni di legge – ricordano i tre parlamentari – il comune ha usufruito dei contributi previsti per le singole attività».
«Dopo l'approvazione della legge regionale 26/2007 sulla tutela della minoranza linguistica slovena – si legge ancora nell'interrogazione –, ma in particolare negli ultimi mesi sono in corso nel comune vivaci polemiche rispetto alla presenza della minoranza linguistica slovena e alla specificità linguistica resiana; tali polemiche hanno assunto toni molto accesi e aggressivi in occasione del rilascio della prima carta d'identità bilingue italiano - sloveno, richiesta – come previsto dalla legge n. 38 del 2001 – da un cittadino del comune di Resia, che ha subito, in seguito a questa più che legittima richiesta, intimidazioni e gravi minacce personali».
Nell'interrogazione viene affrontata anche l'iniziativa dell'Amministrazione comunale di Resia che «ha distribuito tra i propri residenti un questionario che conteneva domande riguardanti l'appartenenza etnica, religiosa, linguistica ed altre domande di questo tenore».
Attraverso tale questionario, sostengono i firmatari dell'interrogazione indirizzata al Governo, «anche se dichiarato anonimo, si può facilmente risalire all'identità del singolo cittadino, visto che si sta parlano di una popolazione limitata (1.285 residenti) e le domande di carattere personale sono molto dettagliate e che, pertanto, si tratta di anonimato fittizio; i dati rilevati dal questionario (in particolare, la fede religiosa e l'appartenenza etnica) fanno parte dei cosiddetti dati sensibili di cui all'articolo 22 della legge 31 dicembre 1996, n. 675, e riguardano, comunque, la sfera privata di ogni individuo, per cui possono essere raccolti eventualmente solo previa autorizzazione del Garante per la protezione dei dati personali».
In base a queste premesse i deputati del Pd chiedono «se il ministro sia stato informato dei fatti rappresentati e del clima di intolleranza che si sta pericolosamente diffondendo nel comune di Resia; se le manifestazioni di protesta svoltesi davanti al municipio di Resia contro il cittadino che ha richiesto la carta d'identità bilingue abbiano formulato oggetto di comunicazione alla Questura; se e come il Ministro intenda agire per quanto di competenza per fare rispettare le leggi di tutela della minoranza linguistica slovena ed in particolare dei diritti individuali dei cittadini, appartenenti a tale minoranza, ristabilendo nel rispetto delle diverse sensibilità linguistiche e culturali presenti sul territorio un clima di convivenza nello spirito europeo, come recentemente auspicato nell'incontro storico a Trieste dai tre Presidenti di Italia, Slovenia e Croazia».
Molti dei cittadini di Resia non possono che essere contenti di questo interresamento del PD che dimostra come la questione della minoranza linguistica slovena non trovi opinioni univoche tra gli abitanti della Val Resia, come si vuol far credere.

P.S. Il Messaggero Veneto di oggi ospita un articolo dedicato a questa questione a firma di Alessandro Cesare.

La fotografia dell'On Strizzolo è tratta dal web.

Sandro Quaglia

lunedì 27 settembre 2010

BANDIERA VERDE!



Il Comitato spontaneo “No alla centralina idroelettrica Resia_2 Ponte Rop” ha ricevuto sabato 18 settembre, la “Bandiera Verde” di Legambiente!

Uno dei più bei corsi d’acqua del Friuli, uno degli ultimi rimasti ancora allo stato naturale, caro al cuore dei resiani e non solo, festeggia in questo modo lo scampato pericolo di vedere una delle parti più interessanti del suo corso, popolato da specie ittiche tutelate a livello europeo (trota marmorata, temolo, gambero d’acqua dolce, etc.) e classificato come “geosito di interesse regionale”, profondamente compromesso dall’entrata in funzione di una centrale idroelettrica.
Nello scorso inverno, un potente Consorzio Industriale (il COSINT di Tolmezzo) presentò infatti un progetto per la captazione a scopo idroelettrico delle acque del fiume, allettando l’Amministrazione Comunale con la possibilità di ottenere un nuova entrata per il suo magro bilancio. In molti pensarono al peggio: la realizzazione della centrale idroelettrica avrebbe ridotto in secca per gran parte dell’anno uno dei tratti più belli del fiume, a valle del Ponte Rop, frequentato ogni estate da migliaia di persone. Dati gli interessi coinvolti, la battaglia che si prospettava per gli amanti del fiume ricordava quella di Davide contro Golia.
Se il progetto alla fine è stato ritirato e se il Consorzio Industriale ha dovuto ritornare sui suoi passi, è essenzialmente per merito dei cittadini della Valle, ed in particolare di molti giovani, che si sono costituiti in Comitato, hanno organizzato incontri per informare la popolazione, hanno promosso assemblee pubbliche, hanno coinvolto esperti ed associazioni ambientaliste, raccogliendo migliaia di firme in calce ad una petizione che ha spinto anche l’Amministrazione Comunale a cambiare atteggiamento.
Grazie a loro il Resia, per ora, è salvo e si può parlare di nuove iniziative per la valorizzazione del fiume in chiave di turismo sostenibile.
L’azione esemplare del Comitato è stata apprezzata a livello nazionale, tanto da ottenere l’assegnazione della “Bandiera Verde” nell’ambito della campagna “Carovana delle Alpi” promossa da Legambiente. Sabato 18 settembre c’è stata la consegna ufficiale di questo riconoscimento.
E’ stata un’opportunità per ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla raccolta delle firme per l’opposizione alla realizzazione del progetto e all’invio di centinaia e centinaia di cartoline dal titolo “La Val Resia non esiste senza il Resia” alla Regione, proprio per scongiurare il pericolo di vedersi realizzata tale opera.
Sono state ringraziate le numerose realtà che hanno sostenuto e appoggiato l’attività del Comitato, dal Circolo di Legambiente di Tolmezzo all’Associazione A.C.Q.U.A., dal Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento a tutte le Associazioni di Pescatori Sportivi della Regione e di fuori Regione.
Tutti questi soggetti hanno sostenuto infatti che esistono luoghi che non possono essere venduti perché non hanno un prezzo dato il loro valore inestimabile e vanno difesi e tutelati per la loro importanza; uno di questi è sicuramente il torrente Resia.

Il logo di LEGAMBIENTE è tratto dal web.

domenica 19 settembre 2010

DEBORA SERRACCHIANI A RESIA

A seguito dei gravi episodi di intolleranza verificatisi a Resia durante i mesi di luglio ed agosto, in concomitanza con il rilascio della prima carta d'identità bilingue italiano-sloveno al sig. Gabriele Cherubini oggetto, assieme ad altre persone, di offese, minacce ed intimidazioni che sono l'apice di un clima anti sloveno iniziato nel 2003, alcuni esponenti del Partito Democratico hanno incontrato la minoranza consigliare ed alcuni cittadini di Resia.
Alla riunione, tenutasi venerdì 3 settembre 2010 presso l'albergo “Alle Alpi” a Prato di Resia, sono intervenuti l'Europarlamentare e Segretaria Regionale del Partito Democratico, Debora Serracchiani, l'Onorevole Ivano Strizzolo ed i Consiglieri Regionali Sandro della Mea e Igor Gabrovec.
I temi affrontati, oltre agli avvenimenti sconcertanti legati al rilascio della carta d'identità sono stati il questionario identitario formulato dall'Amministrazione comunale ed inviato a tutte le famiglie residenti nel comune di Resia e la decisione, presa dal Consiglio Comunale, di far uscire Resia dalle leggi di tutela della minoranza linguistica slovena e di farla rientrare nella minoranza linguistica friulana.
Agli esponenti del Partito Demoratico è stato illustrato come e perchè Resia è inserita nel contesto delle leggi di tutela della minoranza linguistica slovena della Regione Friuli Venezia Giulia.
Durante l'incontro è stato più volte ribadito che al resiano ed alla cultura resiana così come a tutti i cittadini della Val Resia, con queste normative, nulla è stato tolto, tanto meno la “storia millenaria”, anzi è proprio con queste leggi che potremo, anche in futuro, conservare la nostra cultura.
La discussione è proseguita con l'analisi delle prospettive per il futuro della comunità resiana come la possibile adesione del comune di Resia nei GECT, i Gruppi europei di cooperazione territoriale, strumenti messi a disposizione dall'Unione Europea per l'attuazione di programmi o progetti transfrontalieri. In concreto, i comuni di diversi stati, come ad esempio Resia e Bovec, avrebbero la possibilità di unire le loro energie per presentare con più forza richieste di accesso ai fondi europei e ad altri meccanismi di finanziamento.
In conclusione i politici intervenuti hanno manifestato stupore nell'apprendere la gravità dei fatti accaduti ed il perdurare di un clima di odio fomentato da alcuni ed hanno offerto il loro appoggio e la loro solidarietà alle persone coinvolte.
Molto si potrebbe fare a Resia; sicuramente non è sprecando le energie in contrapposizioni che si porterà sviluppo nè si troveranno soluzioni ai problemi ed alle difficoltà delle persone che vivono sul territorio resiano.

Sandro Quaglia

giovedì 9 settembre 2010

LA SERRACCHIANI A RESIA





Ci siamo incontrati a Resia all'albergo "alle Alpi" di Prato con l'Eurodeputato e Segretaria del PD regionale, Debora Serracchiani, con l'Onorevole Ivano Strizzolo ed i consiglieri regionali del PD Sandro Della Mea e Igor Gabrovec. Molti gli argomenti della discussione. Per il momento solo qualche foto, a breve il comunicato stampa.

Fotografie: Un futuro per Resia

lunedì 6 settembre 2010

Risposta a commento Le Streghe son tornate

Trovo deplorevole giudicare una persona nel suo intimo. Il dolore è un fatto personale e non di esternazione. L'anonimo che scrive lo trovo abbietto-bacchettone ed ignorante sui sentimenti umani.Caro anonimo sei confratello delle streghe. Iside Di Lenardo

venerdì 27 agosto 2010

Prima lettera luterana


Dopo l'odierna pubblicazione sul "Messaggero Veneto" di un riassunto di questa lettera (nel quale comunque ho mantenuto la parte più importante), la pubblico qui nella sua prima e integrale versione.

D. L.



Negli scorsi mesi, sono stati tre gli avvenimenti che più mi hanno colpito, e mi hanno dato la certezza che purtroppo anche la presente Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Sergio Chinese, per quel che concerne l’ambito culturale ha deciso di rappresentare non tutta la comunità, come ci si aspetterebbe e sarebbe doveroso, ma solo una parte di essa.

Il primo fatto risale allo scorso inverno, quando su iniziativa del Sindaco e della giunta si è proceduto ad una modifica unilaterale dell’alfabeto standard che consente la trascrizione del resiano. La suddetta modifica, definita “marginale” dagli esponenti della maggioranza consiliare, è stata decisa con procedura secondo me irregolare: si è infatti creata una commissione con componenti di tutte le associazioni del territorio che si sono trovati a deliberare (e in seguito a ratificare i cambiamenti voluti dalla Giunta comunale) su un tema, la lingua, del quale nessuno poteva ritenersi esperto e quindi in grado di prendere una posizione suffragata da prove scientifiche. Si è quindi intervenuti in un ambito così delicato senza consultare nessuno degli studiosi che si sono occupati della lingua resiana.

Il secondo avvenimento risale alla scorsa primavera ed è la scandalosa, a mio giudizio, campagna propagandistica fondata sui dati emersi dagli studi genetici condotti da un’equipe dell’ospedale “Burlo Garofolo” di Trieste, su determinate popolazioni del Friuli, tra cui quella resiana. Da questi dati emerge, fra le altre cose, la particolarità del genoma della popolazione di Resia: cosa non difficile da immaginare e che tutti i resiani già sapevano, visto che per secoli essi praticamente hanno avuto rapporti con le popolazioni del circondario che definire sporadici è poco, per la conformazione geografica della Valle che non favoriva certo gli spostamenti. Ebbene, queste risultanze sono state sfruttate in modo totalmente fazioso dall’attuale maggioranza consiliare. Si è cominciato a sottolineare in ogni evento pubblico la pretesa nostra “unicità” e “purezza” da ogni possibile contaminazione, fino ad alcune affermazioni che mi è capitato di sentire, certamente frutto di battute di spirito, e che ci qualificano come “una razza a parte”: la parola “razza” a me evoca eventi tragici del passato, spero anche a qualcun altro. Infine, per non farsi mancar nulla pur in un periodo - come giustamente il signor Sindaco sottolinea in ogni occasione pubblica - di crisi economica e tagli al bilancio, si è decisa la pubblicazione e l’invio di un numero speciale del Bollettino informativo del Comune, interamente dedicato ai risultati di queste ricerche. Visti i costi della stampa e soprattutto della spedizione postale, non si sarebbe forse speso di meno inserendo un foglio supplementare nel numero ordinario che perviene alle famiglie in agosto? In tal modo forse si sarebbe incentivata anche la lettura e la comprensione dei dati a un numero superiore di persone, dal momento che, a mio avviso, un numero monografico pieno di terminologia scientifica e completato dall’“editoriale” del Sindaco che espone unicamente il suo punto di vista, poco si presta a una lettura attenta specie dai molti anziani che compongono la popolazione di Resia e a cui sicuramente è passato l’unico messaggio “siamo diversi da tutti gli altri”, cosa che peraltro, come ho detto sopra, sapevano già. Forse lo scopo era un altro.

Ma veniamo all’ultimo episodio, la classica goccia che fa traboccare il vaso e che mi ha infine spinto a scrivere al giornale. Lo scorso venerdì 6 agosto è infatti pervenuta a tutte le famiglie residenti a Resia, consegnata a mano dai giovani impiegati con borsa lavoro dall’Amministrazione Comunale, una lettera del Sindaco Sergio Chinese. In essa veniva esposto il progetto di un sondaggio o censimento chiamato “questionario identitario”, elaborato allo scopo di “ricercare una solida unione identitaria resiana capace di dialogare con i nostri vicini” e seguito dalla richiesta di rispondere, in modo anonimo, ad alcune domande inerenti “l’uso della lingua resiana e l’eventuale uso (di) altre lingue”. La lettera conteneva in allegato un formulario, elaborato evidentemente dai membri della Giunta e firmato - copia per copia - dal Sindaco, nel quale venivano poste domande di questo tenore: “Vorresti adottare lo sloveno come «lingua-standard» che difenda le parlate della Valle?”, “Pensi che il sangue e gli antenati pesino comunque sulla scelta nazionale?”, “A quale Patria senti di appartenere?”.

Domande, come si nota, atte esplicitamente a continuare l’annosa polemica intentata da una parte della comunità contro il “mostro sloveno”, se mi è consentito definirlo in tal modo, che sarebbe alle nostre porte e si preparerebbe ad invaderci e colonizzarci spiritualmente e culturalmente. Questo è infatti il clima puzzolente in cui viviamo da anni, caratterizzato da campagne elettorali condotte a suon di slogan del tono “verranno a revocarvi le pensioni” (rivolto a persone anziane che avevano vissuto i tragici anni della Seconda Guerra mondiale e che, LORO giustamente, ne serbavano dolorosi ricordi); dalla demonizzazione sistematica delle persone che cercano un più ampio orizzonte di condivisione con il popolo sloveno - storicamente sempre interessato alla Storia e alla cultura resiana (si deve infatti all’Università di Lubiana una forte opera di studio su Resia, che ha permesso di tramandare antichi canti e racconti ancor prima che qui in Valle si ponesse il problema); per giungere infine, ed è storia di pochi giorni fa, a stucchevoli manifestazioni poste in essere davanti alla sede municipale per impedire ad un cittadino l’esercizio di un suo legittimo diritto, il ritiro della Carta d’identità bilingue. Manifestazioni cui hanno partecipato in gran maggioranza persone certamente originarie di Resia, e tuttavia che risiedono fuori da nostro Comune per quasi tutto l’anno e quindi possono conoscere solo in parte le gravi questioni che si pongono ai residenti.

Questo, come detto, è il clima generale in cui s’inserisce quest’ultimo atto dell’Amministrazione Comunale, sul quale desidererei delle risposte sul piano meramente economico, e su cui poi vorrei svolgere delle riflessioni personali.

Riguardo al versante economico, mi chiedo se il signor Sindaco ritiene di usare proficuamente il suo tempo e quello della sua Giunta elaborando questi questionari di puro stampo ideologico, e firmando personalmente un migliaio circa di copie del questionario medesimo, invece di occuparsi di altri problemi ben più gravi che lui come me conosce; lo stesso vale per il tempo, retribuito con le tasse di tutti, dei dipendenti comunali che hanno fisicamente imbustato lettere e questionari e dei giovani assunti, lo ricordo, con borse lavoro finalizzate alla tutela del verde pubblico e della viabilità.

Tornando al contenuto del documento, ritengo dal mio modesto punto di vista che si tratti di un’operazione di bassa politica fondata sulla contrapposizione frontale a tutto quanto viene identificato come “sloveno”, e in tal senso identificato come nemico da combattere, ricercando al contempo le presunte “quinte colonne” che a Resia agirebbero per favorire la penetrazione della cultura slovena all’interno di quella resiana. Chi conosce la situazione, sa benissimo che questa paura è totalmente infondata ed irrazionale: è mai possibile che proprio oggi, dopo secoli di sviluppo autonomo, Resia e la sua cultura possano essere inglobate e “colonizzate”? Io non credo proprio. Operazioni del genere non furono tentate neanche in tempi ben più bui di questi, allorchè il nostro confine segnava lo spartiacque con il mondo comunista ed effettivamente ci poteva essere qualche fondato timore di invasioni o eventi analoghi. Eppure nonostante la storia, il fatto che siamo nel 2010 e che il nostro orizzonte dovrebbe essere l’integrazione comune nell’Unione Europea (di cui fa parte tanto l’Italia e il Friuli, tanto la Repubblica di Slovenia), mi pare ci siano ancora persone che ragionano con categorie da guerra fredda. In quale altro contesto infatti si possono inserire frasi come quelle contenute nel suddetto questionario e nella lettera che lo accompagnava? Ne cito solo un paio per dare l’idea: “il questionario (…) vorrebbe costituire la base di una ricerca sui sentimenti di appartenenza etnici dei Resiani”. Affermazione questa che mi ha fatto sorgere in mente inquietanti analogie con tempi bui della nostra storia in cui si parlava, oltre che di appartenenza etnica, di razze e altre scempiaggini del genere. Con un ardito salto tematico che non trova spiegazione, poi, non si esita a mettere in mezzo anche i sentimenti religiosi, con una domanda del genere: “Pensi che la tua gente reputi importante la religione per la propria identità?”. Ci si dimentica che i sentimenti religiosi poco c’entrano con l’etnia ma dipendono da cultura e scelte personali? E poi, non è forse probabile che il popolo sloveno da questo punto di vista nutra sentimenti analoghi ai nostri, essendo in maggioranza cattolico?

In conclusione, il fine del questionario di cui ho riferito è forse quello di ottenere una sorta di plebiscito su un dato che più ovvio non si può, cioè la nazionalità italiana dei resiani e il loro sentimento di appartenenza all’Italia, fatti indubitabili e che tuttavia invece d’essere affermati in positivo, come valori da inserire nel quadro più ampio della collaborazione e del confronto fra popoli e dell’integrazione fra culture ed economie diverse, vengono viceversa usati in negativo, come strumento per opporsi allo straniero e al diverso: un modo di ragionare, lo ribadisco, superato dal tempo e dalla storia. Segno evidente, anche a livello piccolo, della decadenza della politica che, trovando sempre più difficile, per molti motivi, risolvere i problemi concreti dei cittadini, si basa su slogan demagogici utili solo a raccogliere consensi facili sul momento, facendo appello agli istinti più bassi della popolazione.

Spero vivamente che i risultati di questa specie di sondaggio vengano diffusi in modo onesto e trasparente, soprattutto il dato della partecipazione percentuale sul totale dei questionari consegnati. Vedremo in tal modo se e quanta parte della popolazione resiana deciderà ancora una volta di cadere in queste trappole puramente politiche e anacronistiche, invece di ricercare, una buona volta, l’unità per tutelare seriamente - e non solo a parole - la particolarità di Resia e i gravi problemi che si pongono alla Valle e in generale alla montagna.


Daniele Lettig


L'immagine è tratta dal web. Il nome "lettera luterana" invece è un modesto omaggio a Pier Paolo Pasolini.


martedì 24 agosto 2010

LE STREGHE SON TORNATE

Questo titolo che può far sorridere, in realtà, nella nostra valle, assume significato: circolano infatti voci insinuate ad arte che le maledizioni e le invettive contro il Gruppo Folkloristico "Val Resia", di cui con onore faccio parte, abbiano sortito effetto. La prova di ciò sarebbe il mio anticipato rientro dal Giappone per la inopinata morte di mio padre. Se tutto ciò fosse vero, io, nei panni di queste "streghe", sarei attanagliata dal rimorso. Ovviamente tutto ciò non è ragionevolmente pensabile. La realtà è che si è assistito ad una squallida e gretta esibizione teatrale che specula anche sulla morte di una persona onesta che amava la sua Valle.
Care "streghe", è questa la cultura che vogliamo esportare? Dal canto mio, mi sento offesa nel più profondo e tali persone non meritano nessuna considerazione nè perdono.
PER ME NON ESISTONO!!!
Un abbraccio a tutti i miei convalligiani che, come me, con la "magia nera" non hanno niente a che fare. Scusate lo sfogo ma era di dovere.


Iside Di Lenardo


L'immagine è tratta dal web.

lunedì 28 giugno 2010

UCCEA, SI CHIUDE ...



E' di questi giorni la notizia della chiusura dello storico ed unico locale pubblico della frazione di Uccea, abitata ormai solamente da una decina di abitanti. I gestori del bar, Gianna e Giovanni, sotterrati da bollette e beffati da continui disservizi, chiuderanno la serranda della loro attività mercoledì 30 giugno 2010. Giovanni ci ha detto: "E' molto difficile far funzionare un'attività in un paese di montagna, i clienti sono molto pochi ma le spese invece sono le stesse che ha un bar del centro di Udine!". A Gianna e Giovanni un grazie per la professionalità e l'amore dimostrati nei confronti di Uccea in tutti questi anni. Non ci rimane che pensare al futuro a cui stiamo andando in contro...futuro che purtroppo non trova spazio sui giornali.

Fotografia: Uccea, orari del bar da Gianna. Archivio fotografico UN FUTURO PER RESIA

martedì 15 giugno 2010

ASSOCIAZIONI SEMPRE PIU' SOLE


E' di oggi la notizia che la manifestazione "Mostra mercato del raccolto resiano e transumanza", che per ben 9 anni ha rallegrato la frazione di Stolvizza, per quest'anno non verrà organizzata. La dolorosa decisione è stata presa in via definitiva dal Consiglio direttivo dell'Associazione ViviStolvizza, organizzatrice e promotrice dell'evento. La decisione è maturata a seguito della presa d'atto delle difficili condizioni economiche ed organizzative nelle quali l'associazione stolvizzana sarebbe stata costretta ad operare per l'organizzazione complessiva dell'evento che solitamente andava a coprire i primi due fine settimana del mese di settembre.

Una simile organizzazione avrebbe la necessità di poter contare su importanti appoggi istituzionali, cosa che purtroppo non è successa. La manifestazione "Mostra mercato del raccolto resiano e transumanza" non è stata soltanto una "sagra", negli anni ha rappresentato un momento di promozione turistica del territorio resiano, una vetrina per i nostri prodotti agricoli (specialmente per lo Strok - aglio di Resia). Ha dato il via anche ad un considerevole introito economico considerando le presenze nelle case - vacanza e nei locali pubblici del paese. E' stata occasione di incontri tra artigiani, artisti, gruppi folkloristici e corali, un momento di festa che ha riportato a Stolvizza moltissimi emigranti oltre alle migliaia di visitatori. Ma, soprattutto, ha rappresentato molto per gli ormai pochi abitanti di Stolvizza (circa una novantina) che vedevano in quel appuntamento un allegro momento di festa in una frazione purtroppo sempre più silenziosa.

Il calendario stilato dall'Associazione ViviStolvizza conta comunque molti imperdibili appuntamenti anche per il 2010: il mantenimento del percorso circolare "Ta lipa pot" ormai conosciutissimo, l'apertura del nuovissimo "Il sentiero di Matteo", il concerto sotto le stelle, la giornata della pulizia del paese, l'appuntamento di novembre dedicato agli emigranti e lo straordinario progetto "Notte di Natale in Val Resia", evento al quale Stolvizza non vuole assolutamente rinunciare!
Immagine: Mostra mercato del raccolto resiano e transumanza, Stolvizza di Resia. 2009
Archivio fotografico UN FUTURO PER RESIA

martedì 18 maggio 2010

RIPRENDIAMOCI L'ACQUA!


NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA!

Nelle ultime settimane ci sono giunte numerose segnalazioni da parte di cittadini di Resia che non vogliono più sopportare i disservizi di Carniacque. Mancati allacciamenti, fatture lievitate, continue attese e disservizi ... segnalateci tutto all'indirizzo unfuturoxresia@gmail.com

Ci sono utenti che aspettano l'allacciamento alla rete idrica dal mese di agosto 2009 e nessuno, nonostante le numerose segnalazioni, fa nulla.

La gestione del servizio idrico DEVE tornare ai nostri Comuni!

L'acqua non ha prezzo, l'acqua è di tutti!


Immagine: Archivio UN FUTURO PER RESIA


mercoledì 21 aprile 2010

PAMELA PIELICH A BRUXELLES





Dal 14 al 16 aprile si è svolto lo stage finale del corso di formazione per giovani amministratori locali "Governance locale ed Unione Europea". Lo stage si è tenuto a Bruxelles presso le sedi del Comitato delle Regioni e del Parlamento Europeo. Al corso, svoltosi presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Roma Tre, ed allo stage finale, ha partecipato anche Pamela Pielich come già detto in post precedenti. Pamela Pielich, con i colleghi del corso, ha potuto incontrare esponenti di spicco del mondo politico ed istituzionale. Il soggiorno ha Bruxelles ha offerto alla consigliere Pielich l'opportunità di conoscere meglio i processi di decisione e di programmazione comunitari.
Nelle immagini: Pamela Pielich al Comitato delle Regioni e al Parlamento Europeo con i colleghi del corso PORE. Archivio fotografico UN FUTURO PER RESIA.

venerdì 9 aprile 2010

E' ARRIVATO NICOLA!


Da martedì 6 aprile 2010 Resia conta un abitante in più!
E' nato Nicola!
A mamma Erika, a papà Sandro e al fratellino Simone
tanti cari auguri da parte di tutti noi!

martedì 30 marzo 2010

IGOR GABROVEC IN VISITA A RESIA


Venerdì 26 marzo abbiamo avuto il piacere di avere nostro ospite il Consigliere regionale Igor Gabrovec del Partito Democratico - Slovenska Skupnost. Ci siamo incontrati a Stolvizza per un incontro informale volto a far conoscere a Gabrovec la realtà della Val Resia, realtà che per altro già conosce ed apprezza da molti anni. All'incontro hanno preso parte, oltre ai consiglieri della lista civica UN FUTURO PER RESIA, anche i dirigenti del circolo culturale resiano "Rozajanski Dum" che da anni si occupa del dialetto resiano, della sua tutela e della sua promozione ed i collaboratori del "Museo etnografico della gente della Val Resia" che da quest'anno si occuperà, oltre che della sede espositiva di San Giorgio, anche dei contatti con il crescente turismo proveniente dalla vicina Slovenia. Con il Consigliere regionale abbiamo avuto la possibilità di discutere di svariati argomenti. In primis si è discusso della situazione relativa alla minoranza linguistica slovena ed ai contributi previsti dalle leggi di tutela, purtroppo notevolmente ridotti rispetto agli anni passati. Di questi contributi ha beneficiato e continua a beneficiare il Comune di Resia che grazie a questi finanziamenti ha potuto realizzare diversi progetti già citati in post precedenti. Beneficiano di questi contributi anche molti privati e proprio in questi giorni la Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale ha pubblicato un bando scaricabile dal sito http://www.cm-gemonesecanaldelferrovalcanale.it/ per l'assegnazione di contributi fino ad un massimo di € 30.000 per le imprese che hanno sede nei Comuni di Malborghetto - Valbruna, Resia e Tarvisio e che si riconoscono nella minoranza linguistica slovena. Sono previsti aiuti anche ai giovani resiani che si sono appena laureati o che stanno per laurearsi. Per loro sono previsti contributi che vanno da un minimo di € 700 ad un massimo di € 1.500 (bando e modulistica sono reperibili sul sito web della Comunità Montana). Si è poi discusso di temi attuali come la recente decisione della Giunta del Comune di Resia di apportare modifiche alla grafia ufficiale resiana e del clima, non sempre sereno, nel quale si trovano costretti ad operare i resiani specialmente negli ultimi anni. Con il Consigliere Gabrovec si è anche discusso delle prospettive e delle possibilità che Resia potrebbe avere se venisse programmata e messa in atto dagli amministratori locali una seria programmazione strategica. I progetti INTERREG, le opportunità del prossimo PSL, i fondi comunitari, il bando regionale per l'albergo diffuso, i bandi per il bed&breakfast, ... sarebbero tutte occasioni ghiotte per lo sviluppo turistico della nostra valle che, alle porte della prossima stagione turistica estiva, non è (anche per quest'anno!) in grado di proporre nuove attrattive turistiche che possano avere un forte "appeal" su turisti e visitatori. Manca un campeggio, un'area per la sosta dei camper, manca una pista ciclabile, un sentiero con panche e attrezzi ginnici (come quello di Sappada), non esiste un calendario di animazione turistica, ... Si è discusso quindi dell'importanza del flusso turistico proveniente dalla Slovenia. Molti gruppi organizzati di visitatori giungono in valle ogni anno per apprezzare il nostro dialetto, la nostra musica e la nostra danza. Questi gruppi, il cui numero è in costante crescita, contribuiscono notevolmente all'economia di Resia considerando che per le soste si avvalgono del ristoro fornito dai due ristoranti della valle, quello di San Giorgio e quello di Prato, visitando le locali sedi espositive del Parco delle Prealpi Giulie, del museo dell'arrotino ed acquistando gadgets e prodotti tipici locali. Due parole anche sulla situazione degli sportelli linguistici (ricordiamo che il Comune di Resia ha attivato lo sportello linguistico per la minoranza slovena). Gabrovec ha spronato gli operatori culturali affinchè continuino, nonostante le critiche, nel lavoro che da anni portano avanti proponendo sempre nuove ed interessanti iniziative quali la pubblicazione di libri, calendari, riviste e giornali, l'organizzazione di convegni e la realizzazione e messa in onda della trasmissione radiofonica "Ta rozajanski glas" in onda ogni sabato sull'emittente RAI RADIO TRST.
Nella foto: il Consigliere regionale Igor Gabrovec

mercoledì 17 marzo 2010

PREMI DI LAUREA

La Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, grazie ai finanziamenti messi a disposizione dalla L. R. 26/2007, promuove un bando di concorso per l'assegnazione di premi di laurea e contributi a studenti universitari residenti nei comuni nei quali è storicamente insediata la minoranza linguistica slovena (Malborghetto - Valbruna, Resia e Tarvisio). Tale iniziativa ha lo scopo di salvaguardare e sviluppare il potenziale intellettuale della minoranza linguistica slovena, stimolare i giovani studenti alla ricerca su temi linguistici e culturali locali, incentivare lo studio delle varianti linguistiche locali (resiano e "pa nasam"). L'Ente intende contribuire a diffondere una nuova cultura del sapere tra i giovani sostenendo anche economicamente gli studenti appartenenti a questa minoranza linguistica.
Il bando, scaricabile dal sito http://www.cm-gemonesecanaldelferrovalcanale.it/ riporta tutte le informazioni utili per gli studenti interessati a tale importante opportunità. Verranno premiati i migliori lavori di tesi incentrate su questioni riguardanti la minoranza linguistica slovena o temi di confine, comunque temi riguardanti la vita della minoranza linguistica slovena in tutte le sue varianti: lo studio della variante linguistica locale, le tradizioni, la danza, la musica, il folklore, l'economia, l'agricoltura, l'organizzazione sociale, l'architettura tipica locale e altre tipicità. I premi ed i contributi saranno riservati a laureati e a laureandi e vanno da un minimo di € 700 ad un massimo di € 1.500. Sul sito ufficiale della Comunità Montana è scaricabile anche il modulo di domanda da presentare, corredato da tutti gli allegati richiesti, entro il giorno 30 luglio 2010. Le tesi premiate verranno presentate al pubblico durante una serata ufficiale di premiazione.


L'immagine è tratta dal web.

lunedì 8 marzo 2010

IL RIFUGIO DEI FOLLETTI

8 marzo 2010, festa della donna. L'agenzia ANSA riporta dati sconfortanti sulle pari opportunità e il distacco uomo / donna, almeno nel mondo del lavoro, rimane abissale. Molto più buoni i dati sull'educazione delle donne, sempre più laureate e sempre più preparate. In questa giornata di festa vogliamo dare spazio a una donna, una mamma, un'esperta educatrice che si è data da fare e ha proposto un progetto per dare una mano ad altre mamme, ad altre donne. Michela Kratter Marcon, in collaborazione con l'Associazione "La Gerla" e l'Amministrazione Comunale di Chiusaforte, ha aperto a Roveredo un TAGESMUTTER. Si tratta di un asilo nido familiare per bambini da 0 a 3 anni. La figura della TAGESMUTTER è quella di una professionista che, grazie al percorso di formazione compiuto, è in grado di offrire educazione e cura ai più piccoli, tale servizio viene svolto dalla TAGESMUTTER presso il proprio domicilio. Il servizio non ha orari predeterminati, gli stessi vengono determinati in base alle esigenze della famiglia, del bambino ed in base alla disponibilità della TAGESMUTTER. L'asilo nido familiare di Roveredo si chiama "Il rifugio dei folletti" e sicuramente potrà rappresentare un aiuto concreto per tutte le mamme di Resia che lavorano e non possono contare sull'aiuto di nonni, zii, parenti o amici.


Per maggiori informazioni:
dott.ssa Michela Kratter Marcon
cell. 320/0430247

venerdì 5 marzo 2010

CENTRALINA: PROGETTO RITIRATO!


Missione compiuta! Il COSINT - Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo - ha ritirato il progetto per la realizzazione di una nuova centralina. Il torrente Resia (almeno per il momento) è salvo! L'importante risultato è stato conseguito grazie alla sollevazione popolare che ha portato all'attenzione dell'opinioone pubblica la questione della costruzione di una presa d'acqua sotto il ponte Rop. Della questione abbiamo già parlato in numerosi post. Ricordiamo che il problema della centrale diventò di pubblico dominio il 20 ottobre 2009 quando venne pubblicato, dal COSINT sul quotidiano Messaggero Veneto, l'avviso di avvio della valutazione di impatto ambientale. La condotta (lunga 680 metri!) avrebbe dovuto captare l'acqua sotto il ponte Rop per portarla fino alla vecchia centralina idroelettrica dismessa nel 1976. Sarebbe stata inevitabile la distruzione di uno dei tratti più belli del torrente Resia rimasto, con l'Arzino, un degli ultimi torrenti montani non intaccati da centrali.
Grazie a tutti coloro che si sono impegnati nella difesa del Resia e hanno fatto sentire la propria voce. Grazie al "Comitato spontaneo no alla centralina idroelettrica Resia2_ponte Rop" ed in particolare alla sua portavoce Anna Micelli.
L'immagine è stata scattata nel mese di gennaio 2010 a San Giorgio di Resia.
Archivio fotografico Un futuro per Resia.

martedì 23 febbraio 2010

ALTA FORMAZIONE: CORSO PORE A ROMA

Pamela Pielich, consigliere della lista civica UN FUTURO PER RESIA, è stata ammessa a partecipare, in qualità di amministratore del Comune di Resia, al corso di formazione "Governance locale ed Unione Europea" presso l'Università degli Studi Roma Tre. Il corso, giunto alla sua seconda edizione, è stato organizzato dal Dipartimento di Istituzioni pubbliche, Economia e Società (DIPES) dell'Università degli Studi Roma Tre e dal Progetto Opportunità per le Regioni in Europa (PORE), struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di diretta collaborazione del Ministro per i Rapporti con le Regioni. Il corso, che ha avuto inizio il 15 ottobre 2009 e si è concluso il giorno 19 febbraio 2010, ha offerto un'importante opportunità formativa a 150 tra Sindaci, Assessori ed Amministratori comunali e provinciali provenienti da tutta Italia. I giovani Amministratori hanno avuto la possibilità di approfondire le proprie conoscenze sia sugli strumenti di partecipazione degli enti locali, alle politiche comunitarie ed alle relative opportunità, sia riguardo a temi di attualità come la valutazione delle politiche pubbliche, la gestione dei servizi pubblici, l'immigrazione e la finanza locale. Il corso ha previsto 12 appuntamenti di studio della durata di 12 ore ciascuno per un totale di 10 moduli formativi. Il corso è stato tenuto da docenti esperti e preparati: dirigenti di Ministeri, magistrati, professori universitari, esperti nel settore del governo locale ma soprattutto esperti nel settore delle politiche comunitarie. La Pielich ha partecipato a 10 di questi appuntamenti di studio ed è stata selezionata per la partecipazione ad uno stage a Bruxelles presso le istituzioni europee. Lo stage si svolgerà nel prossimo mese di aprile. Un traguardo davvero importante per un amministratore resiano, un'esperienza formativa e umana davvero particolare che conferma la necessità di poter contare su amministratori preparati e attenti alle questioni locali ma con un occhio sempre rivolto a tutte le opportunità messe a disposizione dall'Unione Europea. Opportunità che, purtroppo anche in questo periodo, non vengono prese debitamente in considerazione dagli amministratori locali. Il futuro è l'Europa!

Pagina web del Corso PORE: www.dipesroma3.eu/corsopore

mercoledì 17 febbraio 2010

CENTRI DI AGGREGAZIONE O CASE?


L'Amministrazione comunale ha più volte espresso la volontà di ristrutturare l'edificio ex caserma dei Carabinieri a Prato di Resia per farne un centro di aggregazione giovanile. Per realizzare tale opera, l'Amministrazione dispone di un contributo regionale. Un futuro per Resia, dover aver analizzato la questione, ha espresso delle perplessità.
L'ex caserma dei Carabinieri si trova tra il salone delle ex scuole di San Giorgio di Resia ed il centro culturale di Prato. Entrambi gli immobili sono di proprietà comunale e vengono gestiti da associazioni. In entrambi gli edifici viene dato spazio a gruppi, associazioni, comitati che hanno bisogno di spazi per le loro attività. Negli stessi vengono organizzati manifestazioni, eventi, convegni, corsi, prove di canto e ballo, assemble, riunioni, ... e molto spesso gli organizzatori sono giovani. Quindi, perchè adibire l'ex caserma a centro di aggregazione giovanile? Non sarebbe più logico ristrutturarla realizzando unità abitative? I giovani della valle non hanno bisogno di centri di aggregazione, musei o latterie chiuse ma di CASE! Le coppie giovani passano anni alla ricerca di una casa o di un appartamento e purtroppo, sempre più spesso, sono costretti a lasciare la valle. Ogni anno a Resia nascono 2, 3 o, quando va bene, 4 bambini! Che futuro possiamo avere? L'Amministrazione deve assolutamente tenere conto di questo problema! C'è la necessità di una pianificazione seria delle opere che non si limiti alle cattedrali nel deserto solo perchè "ci sono i contributi e vanno spesi così" ... Bisogna poi ricordare che gli edifici comunali versano molto spesso in condizioni a dir poco precarie, hanno bisogno di continua manutenzione, sono costosi, e necessitano una gestione oculata. Cosa faremo dell'ex caserma? Resterà chiusa come la latteria di San Giorgio?
Fateci sapere cosa ne pensate anche via mail: unfuturoxresia@gmail.com

L'immagine è tratta dal web

lunedì 25 gennaio 2010

CIAO LUCA

Questa bella foto di Luca Vuerich è tratta dal web

lunedì 18 gennaio 2010

CARTELLI BILINGUI E NUOVA GRAFIA

Torniamo sui cartelli bilingui finanziati dalla Legge 482/99 per segnalarvi un articolo pubblicato sul sito internet dell'emittente radiofonica RADIO STUDIO NORD di Caneva di Tolmezzo (UD). Lo trovate all'indirizzo: http://www.rsn.it/new/selectedEntity/26962/entitytypeID/5

Immagine: archivio fotografico UN FUTURO PER RESIA

mercoledì 13 gennaio 2010

ANCORA SULLA NOSTRA ACQUA


Vi segnaliamo un articolo del geologo Dario Tosoni che affronta la problematica della captazione selvaggia dell'acqua nelle zone montane.

L'immagine è di proprietà di UN FUTURO PER RESIA

venerdì 8 gennaio 2010

BENVENUTO BABYBOY!

Martedì 5 gennaio 2010 è arrivato Carlo Valentino!
Congratulazioni vivissime a mamma Verdiana e a papà Peter da parte di tutti noi!
L'immagine è tratta dal web

QUELLA CENTRALINA NON LA VOGLIAMO!

Nevio Madotto, capogruppo di minoranza della lista civica UN FUTURO PER RESIA, esprime soddisfazione per la decisione presa in consiglio comunale, il giorno 22 dicembre 2009, relativa al "non interesse" da parte del Comune di Resia alla costruzione della centrale idroelettrica denominata Resia_2, progetto di cui tanto si è parlato in queste ultime settimane, ma esprime anche alcune perplessità. "Noi dell'opposizione siamo stati da subito contrari all'idea di costruire una presa d'acqua proprio nel punto più bello del torrente Resia, pertanto, siamo soddisfatti della posizione che ha assunto il consiglio comunale all'unanimità, ma questa posizione non basta. Ora ci aspettiamo che la giunta comunale proceda alla revoca dell'affidamento dei lavori di progettazione al COSINT - Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo, affidamento risalente al dicembre 2007. Nei prossimi giorni faremo pervenire all'ufficio del Sindaco una formale richiesta per assicurarci che si vada in questa direzione." Nevio Madotto continua: "Su temi così importanti c'è la necessità di istituire dei processi partecipativi che coinvolgano la popolazione in scelte così importanti per il futuro della nostra valle. Anche il consigliere Michele Di Floriano della lista civica UN FUTURO PER RESIA ha chiesto espressamente al Sindaco, durante la discussione in consiglio comunale, di istituire quanto prima un tavolo di lavoro sul tema acqua ed il suo sfruttamento che coinvolga, oltre agli amministratori, anche la popolazione locale, soprattutto i più giovani." Madotto ricorda: "Noi non siamo contrari a priori alle centraline idroelettriche, facciamole altrove, facciamole più piccole e meno impattanti ma soprattutto facciamole comunali! Perchè dare l'affidamento al COSINT ancora una volta? Il COSINT gestisce già la centralina idroelettrica sul torrente Barman. Prendiamo esempio dai Comuni vicini che hanno saputo realizzare delle centraline idroelettriche comunali con vantaggi concreti e ricadute economiche sull'intera collettività e non solo su pochi." Per concludere: "Se siamo arrivati a questa decisione è merito, oltre che della minoranza che ha richiesto il consiglio comunale straordinario, del Comitato spontaneo "No alla centralina idroelettrica Resia_2 ponte Rop". A tutte le persone che collaborano attivamente nel comitato vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per l'interesse che hanno dimostrato verso una questione così delicata e i nostri complimenti per la campagna di informazione che hanno saputo realizzare in così breve tempo. Rispetto, coraggio e voglia di andare avanti non sono mancati. A tutti chiediamo di non abbassare la guardia in attesa della revoca dell'affidamento al COSINT da parte del Comune di Resia e del parere di impatto ambientale che dovrà arrivare dalla Regione Friuli Venezia Giulia."
Il Comunicato stampa è stato pubblicato sul quotidiano "Messaggero Veneto" il giorno 5.01.10
Immagine: archivio fotografico UN FUTURO PER RESIA