venerdì 19 giugno 2009

LA "ZITERA" A SCUOLA? GRAZIE ALLA 482 E ALLA 26!!!!!!!!!!!!!!!!

Continua la nostra inchiesta sull’utilizzo dei finanziamenti delle leggi di tutela per la minoranza linguistica slovena utilizzati a Resia dal 1999 al 2009 quindi durante l’Amministrazione del Sindaco Cav. Sergio Barbarino. Come già sottolineato nel precedente post, ricordiamo che tale Amministrazione ha sempre sostenuto la non slovenità del resiano. Nonostante questo, l’Amministrazione Barbarino ha beneficiato largamente delle “leggi slovene” attuando tutta una seria di iniziative ben descritte ed elencate nell’articolo precedente.
Ora ci spostiamo sulla SCUOLA. Anche le attività didattiche organizzate presso le Scuole di Resia vengono finanziate dalle leggi di tutela per la minoranza slovena!!! Ma c’è di più, le Scuole rimangono a Resia e non vengono trasferite a Moggio Udinese proprio grazie a questa legge che ci riconosce la specificità di appartenere al territorio in cui è storicamente insegnata la minoranza linguistica slovena. Le attività ed i laboratori didattici proposti ai nostri bambini e ragazzi vengono finanziate dal 2000 dalla Legge 482/99 “NORME IN MATERIA DI TUTELA DELLE MINORANZE LINGUISTICHE STORICHE” e dallo scorso anno anche dalla Legge regionale 26/2007 “NORME REGIONALI PER LA TUTELA DELLA MINORANZA LINGUISTICA SLOVENA”. Quindi, coloro che insegnano il resiano ai bambini e colui che insegna ai bimbi a suonare la cïtira e la bünkula percepiscono il loro compenso proprio grazie a queste leggi di tutela. Ricordiamo che nello scorso Anno scolastico 2008/2009 gli insegnanti coinvolti in tali attività sono stati: l’attuale Sindaco Signor Sergio Chinese, il Signor Gigino Di Biasio e il Signor Giovannino Micelli.

Nei prossimi giorni pubblicheremo un post riassuntivo con l’elenco completo di tutti i progetti già realizzati nelle scuole grazie proprio a queste leggi.
Restiamo sbalorditi nel constatare che proprio chi protestava a Trieste durante i giorni di discussione della legge regionale 26/2007 “NORME REGIONALI PER LA TUTELA DELLA MINORANZA LINGUISTICA SLOVENA” nella quale è stata inclusa la variante dialettale resiana, beneficia di queste opportunità!

Comunque, chi volesse ricevere sin d’ora notizie su quanto sopra riportato, può richiedere informazioni e delucidazioni contattando direttamente il Comune di Resia al numero di tel. 0433/53001, oppure la Direzione Didattica di Moggio Udinese tel. 0433/51121.

Potete anche inoltrare una richiesta scritta all’indirizzo:
Spett.le Comune di Resia
Via Roma
33010 RESIA (UD)
SAPERE E' UN NOSTRO DIRITTO!

7 commenti:

  1. Quello che scrivete è sacrosanto. E' una legge dello Stato Italiano che assegna fondi per le minoranze di lingua slovena, con copertura finanziaria italiana. Giustissimo. L'errore – a mio avviso – è quello di insistere sullo sloveno e non sul resiano. Parlando resiano, io che lavoro per svariati periodi dell'anno gomito a gomito con persone slovene non riesco a interagire con loro tantochè devo passare allo scomodo inglese. Invece, il mio collega di Camporosso che parla, oltre all'austriaco, lo sloveno interagisce con loro in maniera eccezionale. Quindi perchè è così difficile per voi aggiungere un piccolo comma alla legge di tutela e scrivere minoranza resiana anziché slovena? Sarebbe semplicissimo, credo: basterebbe scrivere all’art. 5 della legge 23 febbraio 2001, n. 38 si aggiunge il comma 2° “e della popolazione resiana della Valle di Resia senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato”. Quali sono i motivi per i quali minoranza slovena sì minoranza resiana no? Pure mio figlio ha frequentato il corso di violino così come frequenta il corso di resiano. Cosa c’è di male? Solo perché ritengo di non essere di minoranza slovena ma di minoranza resiana non posso farlo accedere a quei corsi? Chissà se queste domande troveranno mai una risposta.
    Ciao a tutti belli e brutti
    Franco Calligaris

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  2. Buongiorno Franco,

    intanto grazie per aver commentato.
    Secondo me, la faccenda è abbastanza semplice.
    Punto primo: il resiano è uno dei tanti dialetti sloveni, seppur particolarissimo ed interessantissimo, poco da fare lo dicono gli esperti del settore. Guarda le declinazioni, i casi, i verbi, la somiglianza è impressionante.
    Quindi, parliamo di appartenenza linguistica, non di identità. L’identità è un fatto personale, ognuno ha diritto di sentirsi quello che vuole e ci mancherebbe altro.
    La L.R. 26/2007 già contiene un articolo specifico sul resiano e le altre varianti dialettali slovene della Valcanale. Possiamo scrivere quello che vogliamo, aggiungere altri articoli, toglierne altri, il problema, a mio avviso è solo linguistico.
    Quello che non capisco è l’astio riversato nei nostri confronti da persone che poi beneficiano di questi finanziamenti. Perché possono deridermi, additarmi e discriminarmi se poi i soldi li hanno presi loro?
    Molte persone in valle sono totalmente allo scuro di tutto questo e forse è il caso di far sapere come stanno le cose. Chiediamo solo un po’ di coerenza, nulla più.
    Saluti,

    Pamela

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  3. grazie Pamela
    solo la coerenza , niente piu`

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  4. Spezzetto la tua risposta tanto per dare un senso logico a quanto andrò a contestarti perché è lunghetta e il blog non ha spazio a sufficienza per pubblicarla interamente:

    Pamela
    Intanto grazie per aver commentato.
    Secondo me, la faccenda è abbastanza semplice.
    Punto primo: il resiano è uno dei tanti dialetti sloveni, seppur particolarissimo ed interessantissimo, poco da fare lo dicono gli esperti del settore. Guarda le declinazioni, i casi, i verbi, la somiglianza è impressionante.

    Franco
    Come ti dicevo per lavoro interagisco spesso con persone di nazionalità slovena e, credimi, sto facendo di tutto per imparare lo sloveno. Però se il resiano – come dici tu avvalorando studi di fior fiore di linguisti – fosse un dialetto sloveno e non una lingua slava a sé stante io dovrei riuscire a capire qualcosina.

    Ti butto lì un esempio: l’Italia è la patria dei dialetti, penso che ci siano ben poche lingue che abbiano la moltitudine dei dialetti che ha l’Italia bene, quando parlano tra loro un campano, un siciliano, un triestino e chi più ne ha più ne metta (tranne sardi, valdostani, altoatesini e noi friulani) si capiscono, cosa che a me personalmente non succede se parlo in resiano con uno sloveno e viceversa.

    Non sono un linguista ma a me questo basta per capire che io lo sloveno non lo conosco.

    Ultimo esempio: questo w-e per lavoro mi sono recato in Ucraina a Vybohradiv, zona abitata da minoranza magiara. Tra loro parlano ungherese. Ho visto parlare in ungherese, in quella cittadina, ungheresi, rumeni e ucraini e si capivano.

    Nel nostro caso, dunque, non posso essere d’accordo né con i linguisti né con te perché molto semplicemente io lo sloveno non lo capisco. Perché non riesco a leggere i manifesti elettorali in sloveno? Non è un mio diritto costituzionalmente garantito? Sembra di no tantochè pur essendo tutelato come minoranza linguistica devo leggermeli in italiano per capirci qualcosa.

    D’altronde non vi sembra una contraddizione quando dite “salvaguardare l’unicità del resiano”. Se capisco l’italiano [seri dubbi in merito :-)] unicità non è rarità quindi perché infilarci nel calderone sloveno? Non capisco questa pervicacia nel definire il resiano dialetto sloveno perché non smussare gli angoli e dire dialetto slavo: troppo grande la famiglia delle lingue? O cosa impedisce questo? D’altronde lo sloveno è ceppo slavo o sbaglio? Oppure non va bene per la lobbie slovena? Riceverò mai risposte a queste semplici domande? No. Ricevo un mucchio di paroloni e basta. Paroloni che non mi dicono nulla.

    Gilberto Barbarino a un convegno, dopo un lungo escursus storico, ha detto una cosa giusta: “un paio di linguisti e quattro consiglieri hanno deciso che siamo minoranza slovena”. E questa mi sembra la cosa più corretta detta nella diatriba pro o contro essere riconosciuti minoranza slovena.

    E’ stato mai fatto uno studio storico che dica con esattezza da dove provenivano i nostri avi? No. Silenzio assoluto. Perché mancano dati storici e ci sono solo quelli linguistici?

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  5. Pamela
    Quindi, parliamo di appartenenza linguistica, non di identità. L’identità è un fatto personale, ognuno ha diritto di sentirsi quello che vuole e ci mancherebbe altro.
    La L.R. 26/2007 già contiene un articolo specifico sul resiano e le altre varianti dialettali slovene della Valcanale. Possiamo scrivere quello che vogliamo, aggiungere altri articoli, toglierne altri, il problema, a mio avviso è solo linguistico.
    Quello che non capisco è l’astio riversato nei nostri confronti da persone che poi beneficiano di questi finanziamenti. Perché possono deridermi, additarmi e discriminarmi se poi i soldi li hanno presi loro?

    Franco
    I soldi, come avete scritto nel post precedente non ungono. Sono previsti da una legge nazionale e quindi è giusto che i consociati ne beneficino. D’altronde Resia è stata inserita – perdona l’italiano da bar – nella legge da quattro consiglieri comunali che rappresentano, nel bene e nel male, l’interesse di tutti i consociati.

    I miei figli, poi, non hanno partecipato ai corsi di resiano solo nell’anno scolastico appena passato ma lo hanno frequentato anche gli anni prima con altri insegnanti perché comunque ritengo che conoscere un paio di lingue in più faccia bene alla salute.

    Dico un paio di lingue perché negli anni passati di resiano ne hanno imparato ben poco.

    L’astio è determinato dall’imposizione della legge. Avete mai pensato di verificare se la legge è accettata o subita dai resiani? No. Non lo fate perché sapete che un ipotetico referendum vi darebbe contro. Quindi c’è un’imposizione e lo sfogo naturale delle cose imposte è il contrasto.

    L’astio con cui vi guardano, dici, non mi appartiene e comunque è reciproco da quanto vedo. Ho gioito per la vittoria alle elezioni. Politicamente sono contento della vostra sconfitta così come sono rimasto piacevolmente sorpreso dal tuo exploit ma la domanda sorge spontanea: in nome della minoranza slovena quanti canditati in gamba dovrete ancora bruciare prima di capire che è il nocciolo della questione la vostra difesa ad oltranza della slovenità della nostra valle.

    Si sono bruciati Paletti, Valente, Madotto, tu. Gente preparata, acculturata, con un’esperienza all’interno del comune impressionante ma che viene bruciata in nome di ideali che vanno contro la vostra e nostra appartenenza alla minoranza resiana.

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  6. Pamela
    Molte persone in valle sono totalmente allo scuro di tutto questo e forse è il caso di far sapere come stanno le cose. Chiediamo solo un po’ di coerenza, nulla più.
    Saluti.

    Franco
    Appunto: c’è gente all’oscuro di come siamo stati inseriti nella legge perché ci è piovuta in testa senza poterci fare nulla. Pensa te se ci fosse stata meno opacità quanta gente cambierebbe idea.
    Coerenza dici? Da parte di chi ha usufruito di quei fondi c’è, infatti, i fondi che secondo te sono stati arbitrariamente utilizzati e indicati nella vostra lista di proscrizione provengono dalle tasse pagate dagli italiani.
    Concludo ribadendo le domande fatte nel post precedente: solo perché mi ritengo di essere di minoranza resiana e non slovena non posso accedere ai fondi? E, di conseguenza, mio figlio o mia figlia non possono seguire corsi di Zitera?

    Franco Calligaris

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  7. Ciao Franco,
    vedo che hai molto tempo da dedicare al blog, io purtroppo no …
    Vedo se riesco a rispondere per punti.
    1)Anch’io lavoro a stretto contatto con sloveni quasi quotidianamente e li capisco. Capisco, a grandi linee, anche il mio collega di Malborghetto quando parla in “pa našam”. Quando i miei cugini parlano in bergamasco stretto io non capisco nulla. Quando mia cugina parla in siciliano mi ci vogliono i sottotitoli. Aneddoto: nel 2004 lavoravo al parco, in visione c’era una brochure molto carina intitolata “Kako živi medved?” tutti i resiani che entravano si complimentavano per aver scelto di promuovere l’orso usando il resiano, in realtà quella brochure era del parco del Triglav …
    2)Punto identità, non saprei come risponderti perché non ho capito la questione.
    3)La sottoscritta non nutre astio verso nessuno, fortunatamente i miei genitori mi hanno insegnato a rispettare tutti: italiani, stranieri, cani, gatti e corvi neri, rossi e blu. Non mi sento “bruciata” per aver perso le elezioni amministrative in Comune di Resia, fortunatamente ho una vita piena e tante persone che mi sostengono, una sconfitta elettorale non mi fa certo disperare.
    4)Se c’è ancora gente allo scuro sulla faccenda dell’introduzione del resiano nel discorso tutela dialetti sloveni è grave, sono passati 10 anni. Mi sembra che ci sia stata e ci sia ancora la possibilità di informarsi liberamente anche su internet. Molti, invece, non sanno niente dei vari finanziamenti della 26, della 38, della 482, … ma faremo in modo di farlo sapere e sono sicura che approfitteranno in molti.
    Anch’io concludo con una nuova richiesta di coerenza e magari la prossima volta ne parliamo davanti a una birra. Ciao e buon lavoro!
    A… per sloveno “fai da te” è interessante il sito: http://www.ff.uni-lj.si/publikacije/sft/

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